News Immobiliari
Chiese depredate e abbandonate a Napoli (e non solo) e l’esempio di Maastricht
D a un’inchiesta su “Il Corriere.it” si apprende che a Napoli ci sono 200 (DUECENTO!) chiese abbandonate e depredate per il commercio al nero di arte.
Al danno si aggiunge la spesa continua, visto che molte sono in condizioni talmente precarie da richiedere l’installazione permanente di impalcature il cui affitto costa “un occhio della testa”.
Per vedere l’inchiesta, basta andare a questo link
Per contro A Maastricht in Olanda c’era una chiesa in disuso, che è stata trasformata nel 2008 in una bellissima libreria con bar sotto la volta principale. L’intervento è stato realizzato senza andare a danneggiare nessuna struttura portante e lasciando la visuale libera sulla architettura e affreschi interni.
La libreria si chiama SELEXYZ DOMINICANEN BOOKSTORE e se ne possono vedere le immagini in un articolo sul sito “archilovers”, a questo link.
Una volta fatto il confronto tra i due esempi di come due amministrazioni pubbliche (Italiana e Olandese) possono affrontare lo stesso tipo di problema, ognuno si può fare un idea della miope e ipocrita cultura conservatrice della nostra burocrazia che alla fine crea disastri come quello di Napoli ma anche altrove…
Case strane…
Purtroppo un po’ di tempo fa un edificio italiano, Torre Velasca a Milano è stato inserita tra i 10 più brutti edifici del mondo. Non che non se lo sia meritato: il Daily Telegraph ha paragonato il grattacielo milanese ad un carciofo.
Comunque di immobili strani o brutti ce ne sono per tutti i gusti, a seguire i link qui sotto, c’e’ da ridere, piangere e mettersi le mani tra i capelli: dall’edificio a forma di WC a quello a forma di cesto a case costruite a testa in giù…
Dai, forse anche il nostro appartamento non è poi così male…
Per vedere alcune immagini:
Corriere.it
Focus.it
Città del futuro
M entre in Italia si fanno molti esercizi di stile e soprattutto di immaginazione su come saranno le città del futuro, nel resto del mondo sono già nate metropoli del prossimo decennio.
Città come Copenaghen, Stoccolma in Europa, Boston, San Paolo oltreoceano, oppure Singapore e Bangkok, ma anche altre hanno già cambiato fisionomia grazie alla tecnologia, materiali eco-compatibili e fonti alternative di energia, andando a recuperare zone periferiche industriali dismesse.
Guarda caso proprio queste città non hanno risentito della crisi immobiliare globale. Inoltre proprio i quartieri una volta degradati hanno beneficiato di un incremento di valore immobiliare, paragonabile a quello delle zone di centro.
A Copenaghen si è intervenuti sul risparmio energetico, aumentando la produzione di energia alternativa. Famoso il sistema di riscaldamento che recupera il calore di scarto della produzione di energia elettrica riportandola nelle case sotto forma di calore.
Il porto dismesso a nord della città sarà trasformato in un quartiere a basso impatto ecologico, che ospiterà entro i prossimi anni circa 40.000 persone.
Toronto è la città più avanti in questo settore. Il waterfront sarà riqualificato in chiave ecosostenbile. Il Canada tra l’altro è alla ricerca di figure professionali qualificate e per questo è una meta per chiunque voglia cambiare vita con buone prospettive.
Questi sono solo due esempi, ma basterebbero perché qualche nostro amministratore prendesse atto che sicuramente uno dei modi più sicuri per uscire dalla crisi immobiliare e economica potrebbe proprio essere quello di avviare programmi di riqualificazione dei nostri quartieri dismessi o in rovina, in chiave ecologica. E, ovviamente, agire VELOCEMENTE, per una volta.
Casa affittata al set cinematografico
S i sta diffondendo sempre più la pratica di affittare la casa ai set cinematografici.
Non tutte come si potrebbe pensare, sono locations di lusso. Ogni tipo di immobile può essere richiesto per la realizzazione di un film: dalla casa di vacanza, alla villa, al bilocale fino al garage.
I prezzi pagati dalle case produttrici sono abbastanza alti (si parla di cifre che vanno dai 1000 euro al giorno), e, se si è disposti a qualche sacrificio come lo spostamento di qualche mobile e un po’ di confusione, possiamo avere un buon aiuto economico per far fronte alle spese e tasse dell’immobile.
Un’idea niente male.
Casa da sogno: sull’albero
Dal Nord-America passando per l’Europa (del nord), la moda di costruire la casa sull’albero, sta arrivando anche da noi, in Italia.
I motivi che ci portano a rivalutare questo tipo di costruzioni potrebbero essere legati ad un istintivo legame alle nostre origini.
Alcune popolazioni cosiddette “primitive” ancora vivono su fantastiche strutture nelle foreste del Borneo.
Comunque ci sono studi di architettura (soprattutto nei paesi nordeuropei) specializzati in questo tipo di costruzioni, che richiedono conoscenze specifiche: i materiali, soprattutto legno ovviamente, la forma e la disposizione dell’alloggio devono essere ecocompatibili, inseriti nella natura e non danneggiare l’albero stesso.
In Italia Uno dei primi esempi di queste costruzioni si trova in Bracciano, ma ce ne sono anche in Puglia ed in Toscana.
Chiaramente, per evidenti ragioni pratiche, l’architettura sugli alberi farà parte di un mercato di nicchia, ideale per case di vacanza, piattaforme di osservazione del bosco e del mare, spazi di meditazione, sogno e gioco. Ma a ben vedere, è una nicchia assai preziosa.